E' più forte di loro, non ce la fanno proprio.
SONO DUE COGLIONI, CHE CAPEGGIANO UNA SCHIERA DI STRONZI!
" “E’ la nostra Hollywood”, ha proclamato restando serio il primo (Umberto Bossi, n.d.r.). “In tutte le fiction televisive – ha tuonato il secondo (Roberto Castelli, n.d.r.) – i protagonisti, che siano bergamaschi, altoatesini o tedeschi, parlano sempre romanesco. E’ insopportabile. Dà fastidio. Con il nuovo polo lombardo si pongono le premesse per un’azione culturale migliore. Quindi, quando ci sono ambientazioni milanesi, si parli milanese”. Castelli ce l’ha con le due fiction dedicate a Papa Giovanni XXIII, “che era un bergamasco verace e sentirlo parlare romanesco è sbagliato, dà fastidio da un punto di vista culturale”.
Nessuno gli ha spiegato che nelle due fiction il Pontefice era interpretato da due attori stranieri (a parte Massimo Ghini che lo impersonava nella fase giovanile): Edward Asner e Bob Hoskins. Escludendo che i due attori anglofoni parlino il romanesco, se ne deduce che il problema era nel doppiaggio: bastava farli parlare con la voce di due doppiatori lombardi e il problema era risolto, anche girando il film a Roma (dove peraltro ha sede, se non andiamo errati, il Vaticano). "Vedete, quando un ignorante cerca di fare la figura dell'intellettuale succedono questi disdicevoli incovenienti.
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