12:26 AM

Non è niente, stai tranquilla, è solo il cuore...

Comunicato redatto da tommygun



Amen - Baustelle

I Baustelle mi sono sempre piaciuti. Lo devo ammettere. Mi piaciono le loro canzoni, il loro modo di fare, i loro personaggi usciti direttamente dalla Milano anni 70, quella del Cinar per intenderci.
Pensate che una volta li vidi addirittura alla Fnac vicino porta Ticinese a Milano mentre sceglievano i dischi vestiti come nel video di Un romantico a Milano. Ed il batterista, sudato come un porco, si sventolava col cappello e cercava di capire perchè quel figlio di puttana che lo guardava se la ghignava mentre,piazzato sotto un getto di aria fredda, godeva all'infinito.
Per la cronaca, il figlio di puttana ero io.

Comunque, finite le stronzate, parliamo del disco.
Non è brutto, eh. Questo mettiamolo in chiaro. Ma secondo me non è alla pari della Malavita.

Anche se il disco ha diversi pezzi degni di nota.

Colombo. E pensi a colline Holliwoodiane, avvocati che fanno colazione con l'aragosta e si uccidono tra di loro, così, per divertimento.
Poi si scivola a Il liberismo hai giorni contati (saltandoa piè pari la hit Charlie fa il surf, che mi da un fastidio...), che assieme a L'aereoplano, evocano bar di stazione, macchine in un campo riempite di amanti fugaci,centri commerciali, speranze infrante, coppie che si tradiscono, una povera illusa che vede la fine del mondo-liberaldemocratico e lo scrive sui muri con lo spray.
Panico mi ricorda un pezzo gia sentito. E quando Francesco Bianconi parla sembra Amanda Lear nelle canzoni dei CCCP.
L'uomo del secolo. Personalmente credo sia un gran pezzo. Parla della grande guerra,di un uomo che diserta, di tempi cupi , tempi in cui alle elementari non si scherzava, e si ballava solo per la mietitura. Il ritmo è perfetto, la musica accompagna la voce dei cantati con il giusto ritmo, le parole disegano le scene, e quello che ne esce fuori è un pezzo tipico dei Baustelle de La Malavita.
Ethiopia, piacevole intermezzo solo strumentale, sembra la colonna sonora di un film di 007.
O di una puntata di Lupin.
E ad Ethiopia si attacca sullo stesso ritmo Andarsene. Anche qui, gran bel testo, musica di un considerevole spesore. E ti rendi conto che il disco sta per finire.
Ma non prima di regalarti un ultimo pezzo. Forse il migliore, di sicuroil più significativo.
Spaghetti Western, colonna sonora dei nostri tempi di immigrazione selvaggia, immigrazione criminalizzata, gente di merda e razzismo del cazzo.
Storie di disperazione, di sfruttatori e sfruttati. Persone che raccolgono pomodori fino allo sfinimento nel deserto di Foggia (mentre i loro padroni girano in Porsche) in modo che i nostri maccheroni al sugo siano i migliori.

Onestamente, gran bella scelta per chiudere un disco che dscrive i nostri tempi.
Tempi di centri commerciali, straricchi assassini per noia, amori veloci nei parcheggi, e pomodori rossi come il sangue.

6/10